Se rispettiamo ciò che esprimono i nostri figli e cerchiamo insieme a loro una soluzione, anche loro imparano a rispettare i limiti delle altre persone. Se invece ne facciamo una questione di potere, anche loro più avanti gestiranno le cose in termini di lotta per il potere. Jesper Juul.

2014/06/02

Esprimersi in maniera personale

A tutta prima non è facile individuare la differenza fra queste due affermazioni: "Non devi toccare il ferro da stiro!"; "Non voglio che tu tocchi il ferro da stiro!". Il senso è evidentemente lo stesso. In entrambi casi si vuole evitare che il bambino si ustioni.

Ma a lungo andare è una differenza che pesa. E' una differenza che intercorre fra un divieto e un limite personale. La si può anche definire come differenza fra parlare di se stessi (dire "io") e parlare dell'altro (dire cioè "tu").

Dicendo "io", esprimendosi quindi in maniera personale, si crea un contatto con l'altro; dicendo "tu", invece, si crea una distanza che preclude il contatto. E il contatto fra genitori e figli è di vitale importanza, se vogliamo che i bambini imparino e si sviluppino.

Potete provare voi stessi alla prima occasione di conflitto con il partner. Se entrambi esprimete affermazioni e critiche relative all'altro (e dunque dite "tu") vi impantanate in un litigio senza vie d'uscita. Se invece ciascuna parla di se stesso ("io), si stabilisce un dialogo positivo.

I bambini vogliono collaborare con i genitori e dare loro ciò che desiderano. Sono contenti quando possono farlo. I divieti e le critiche ottengono - come nel caso degli adulti - il risultato opposto.

Nella prima affermazione - "Non devi toccare il ferro da stiro!" - si percepisce una lieve sfumatura di critica. Ma solo quando viene ripetuta quattro o cinque volte la situazione diventa veramente spiacevole, perché la critica viene espressa chiaramente, in maniera diretta - "Quante volte ti ho detto...Non ci senti?" -, o indiretta: "Prima o poi la devi capire. Sto proprio perdendo la pazienza".

Gli adulti che usano questo metodo sono condannati al fallimento. Come si può infatti imparare a rispettare i limiti delle altre persone quando i propri vengono permanentemente violati. Figli e genitori reagiscono allo stesso modo: si difendono con le stesse armi e offendono chi hanno di fronte.

L'affermazione "Non voglio che tu tocchi il ferro da stiro!" - per quanto possa essere pronunciata con rabbia, con paura, o magari con una sfumatura di condiscendenza - ha una qualità importantissima: esprime calore. E' possibile che il bambino si spaventi o si rattristi, ma non viene offeso nella sua integrità, che rimane intatta. Questo gli consentirà di imparare gradualmente ad avere per i genitori lo stesso rispetto che loro hanno per lui.
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TRATTO DA: La famiglia è competente. Consapevolezza, autostima, autonomia: crescere insieme ai figli che crescono. Jesper Juul.