Se rispettiamo ciò che esprimono i nostri figli e cerchiamo insieme a loro una soluzione, anche loro imparano a rispettare i limiti delle altre persone. Se invece ne facciamo una questione di potere, anche loro più avanti gestiranno le cose in termini di lotta per il potere. Jesper Juul.

2013/06/30

Educazione dalla nascita come aiuto alla vita: Nella casa dei bambini

Proviamo ad illustrare quanto detto con un esempio: se parliamo di geometria, subito immaginiamo dei bambini di scuola elementare, seduti al banco con un quaderno davanti, che ascoltano immobili la spiegazione della maestra alla lavagna. La Montessori invece comincia con i piccoli di tre anni. Senza dare spiegazioni astratte, presenta loro un vassoio con tre "incastri" dello stesso colore, ma di forma diversa -un cerchi, un quadrato, un triangolo equilatero - che si possono togliere e mettere negli incavi corrispondenti. Che cosa fa un bambino davanti a un qualsiasi oggetto? Allunga le mani per toccare, per fare. Maria dunque parte dal movimento, lo incoraggia: in tutto il percorso educativo da lei proposto lavoro intellettuale e movimento vanno di pari passo. Il piccino dunque tocca: tira fuori i tre incastri e li rimette a posto, più volte. Alla fine ogni forma è rimessa nel suo incavo. Nel frattempo l'adulto è rimasto lì vicino con un sorriso incoraggiante, senza mai intervenire: non ce n'era bisogno, gli oggetti parlavano da soli e intromettersi avrebbe significato "rubare l'esperienza al bambino".
Lo stesso discorso vale per il primo piano, oltre che per i materiali sensoriali o "di sviluppo", anche per le "attività di vita pratica" di tipo domestico (con utensili casalinghi al loro misura, acqua e sapone, cibi, cura di animali e di piante) e quelle a carattere costruttivo o creativo (con uso di carta, cartone, lana, legno, creta, stoffa e così via), che consentono un affidamento progressivo delle abilità manuali e mentali. Materiali sensoriali e attività d'uso comune si alternano e si completano a vicenda. La differenza tra i primi e le seconde è la stessa che intercorre tra uno strumento di indagine che esige un uso preciso, come un microscopio, e un utensile della vita quotidiana.
E' forse superfluo tornare in tal sede sul tanto discusso fenomeno "esplosione della lettura e della scrittura", già affrontato in precedenza. Vale però la pena sottolineare ancora una volta come l'avvio alla lingua scritta avviene nelle Case dei Bambini in modo spontaneo, senza forzature, nel pieno rispetto dei ritmi di ogni bambino. Viceversa molti adulti, con la loro ottica competitiva, colgono nel saper leggere e scrivere "in anticipo" solo la precocità, la gara al più bravo, alterando completamente il fenomeno. Ma c'è anche chi grida al pericolo di "forzare" la mente infantile. Montessori invece sosterrà - per averlo verificato molte volte nei luoghi più diversi - che, se alcuni bambini vi arrivano spontaneamente e senza addestramento prima dei sei anni, significa che sono pronti a farlo.
Il metodo (strada facendo Maria abbandonerà questo termine, non sentendolo più corrispondente al suo progetto) non è nato da un'idea, bensì dall'esperienza. C'è chi l'ha accusata di un uso arbitrario della parola "scoperta", ma questo termine viene da "scoprire", "levare la coperta" che impedisce di vedere, e lei ha effettivamente visto e reso visibile agli altri la qualità della mente infantile che prima di lei nessuno aveva notato; e questo grazie ad osservazioni sistematiche, prove e verifiche: il metodo della scienza. Non ha inventato un metodo ma, lavorando con bambini e ragazzi, li ha scoperti "diversi" da come solitamente erano (e sono) visti.
Le esperienze e le riflessioni della Montessori con i bambini dai tre ai sei anni sono raccontate soprattutto ne La scoperta del bambino e nella Formazione dell'uomo, l'ultima sua opera. Un quadro complessivo del materiale sensoriale si trova nel volume a cura di Grazia Honegger Fresco e Lia De Pra Cavalleri Il Materiale Montessori in cataloghi editi a New York, Londra, Bucarest, Berlino, Gonzaga, tra gli anni Dieci e gli anni Trenta, ma anche in quello di Grazia Honegger Fresco Montessori, perché no?

TRATTO DA: MARIA MONTESSORI. UNA STORIA ATTUALE. Grazia Honegger Fresco.